Quando mi è stato proposto di scrivere un brano sulla figura di Papa Luciani, ho provato lo stupore e l’entusiasmo di chi ha da svolgere un compito importante e di forte responsabilità.
Parlare di qualcuno che si conosce è molto difficile ma possibile. Raccontare di un uomo lontano dalla mia personale esperienza e dai ricordi di una donna nata qualche anno dopo la sua elezione, è una “missione” particolarmente impegnativa, dalla quale mi sono lasciata coinvolgere provando a documentarmi raccogliendo quante più informazioni possibili. Ho appreso della sua mitezza, del suo sorriso sempre pronto ad accogliere, della catechetica semplice e concreta che solo i grandi sono capaci di raccontare e trasmettere ai cuori. C’è una storia che mi ha colpito in particolar modo.
Pare che a causa del suo breve pontificato non si abbia avuto il tempo utile per completare il suo anello papale, l’anello del pescatore. Avrei voluto approfondire questa informazione, ricercando fonti attendibili, provando magari ad identificare il disegno che lo avrebbe contraddistinto dagli altri. Non l’ho fatto. La suggestione di questo segno così caratterizzante aveva già aperto in me un immaginario fortissimo che lentamente mi portava in Galilea, sulle rive del mare.
Così ho deciso di raccontare di quello che è successo quando a termine del conclave era stato fatto il suo nome. Dal bianco fumo, Papa Giovanni Paolo I, è giunto in Galilea, lì dove Pietro lo ha accolto sulla sua barca per parlargli. Ne ho immaginato i dialoghi, lo stupore e le preoccupazioni dell’uno accarezzati dai consigli rassicuranti dell’altro, circondati dal vociare dei pescatori e della gente in festa che accorreva con voce incessante per comprare il pesce da portare a casa.
Su quella barca comincia il suo viaggio, e da lì, con quel segno tra le dita, sarebbe ritornato sul balcone che guarda piazza San Pietro: HABEMUS PAPAM.
Testo della canzone
L’ANELLO DEL PESCATORE
(Daniela Donatone)
Vedi quanta gente che lavora e che si suda il pane
Fatti spazio per raggiungere le mani mie che ti diranno il segreto
Di questo grande mare che racconta alla storia
Racconterà cos’è successo.
Ora le tue mani stanche e dure odorano di sale
Dicono che sia difficile tornare via dal mare
Ma c’è un segreto che tra le dita porterà il sigillo di un uomo
Venuto qui da bianco fumo
Danza il mare di Galilea
Tra le onde più bianche un anello si alzò
Un sorriso di pace da lì ci portò
Prendi il largo Pastore con l’anello del pescatore
Son passati in tanti proprio qui
Cercando le parole
Quello che può dire un pescatore glielo sussurra il mare
Questo è il segreto che terrai stretto forte tra le dita di un uomo
Che tornerà su bianco fumo.
Danza il mare di Galilea
Tra le onde più bianche un anello si alzò
Un sorriso di pace da lì ci portò
Prendi il largo Pastore con l’anello del pescatore
Ricordati che la mitezza raggiunge i cuori con dolcezza
Insegnamenti solidi a volte bastano anche solo in briciole
Danza il mare di Galilea
Tra le onde più bianche un anello si alzò
Un sorriso di pace da lì ci portò
Prendi il largo pastore con l’anello del pescatore